Recentemente mi sono cimentato per la seconda volta nella potatura di un albero. Vi chiederete cosa ci trovo di straordinario? Beh almeno due importanti riflessioni che mi hanno suggerito la scrittura di queste righe:
1) tagliare è sempre una piccola sofferenza; ho la precisa sensazione di perdere qualcosa ma soprattutto di privare l'albero di una parte di se senza chiedergli il permesso, arrogandomi un diritto quasi divino.
2) tagliare però significa anche rinascere, perchè in primavera la potatura dei rami secchi o più prepotenti lascia sempre spazio a nuova meravigliosa e vitale energia.
Ecco dunque che la potatura diviene a pieno titolo metafora della vita dove sono di fatto io l'artefice di una crescita armoniosa potando dove serve e quando è necessario.